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Visualizzazione dei post da 2018

Smettiamola di prendercela con lo smartphone

Tra le tante piaghe sociali del nostro tempo una di quelle che mi fanno più impazzire è il classico post dell' outsider di turno. Quello convinto di essere riuscito finalmente a scoprire e a denunciare, con grande originalità, il male del secolo.

Tra maschilismo e senso di colpa. La discutibile etica dei movimenti "etici"

Perché adesso? Perché oggi e non dieci anni fa? Perché adesso, in questo clima di paure, di nuovi fascismi, di timore delle libertà individuali, della diversità, si sente tanto il bisogno di affiggere manifesti, di proporre mozioni contro la 194, di fondare campagne politiche su programmi anti-abortisti? Di ricordare alla donna il suo presunto, "unico e sacrosanto" ruolo di madre? Su questo ci sarebbe già molto da riflettere, sta di fatto che così è: i cosiddetti movimenti "pro-vita" o "pro-life", se avete mire internazionalistiche, imperversano peggio della gramigna ai margini delle strade.

Quando una luce si spegne

Poco fa ho scritto qualcosa su Halloween. Questo è di fatto il periodo in cui le giornate di accorciano. Potrei essere polemica e scrivere di nuovo che nelle nostre fobie di adulti vorremmo impedire ai nostri bambini di accendere delle candeline e metterle in una zucca per illuminare queste notti con i loro festeggiamenti, per esorcizzare con un sorriso e un brivido le paure, ma non lo farò.

Il sano horror della nonna. Halloween, pomeriggi di pioggia e racconti intorno al fuoco

Nei pomeriggi autunnali, quando il sole tramonta presto, c'è un'atmosfera intima e silenziosa a casa mia. Nel mio piccolo studio, in cui lavoro con i bimbi, la luce è accesa. Stiamo seduti insieme, coloriamo. Spesso, in questo periodo, mi chiedono di disegnare per loro la "zucca di halloween".

After di Anna Todd. Cosa avrà voluto dire?

Questa saga l'hanno recensita cani e porci. Non so se merita tanto. Forse no. Finché vogliamo dire che è un romanzetto per adolescenti, ok. Se poi però vogliamo definirlo "capolavoro" o giù di lì, fermiamoci un attimo.

Apologia del pensiero negativo

Stiamo diventando sempre più inetti dal punto di vista emozionale. Non sappiamo più vivere. Una delle cose che mi faceva più rabbia quando ero ragazzina, avvolta in felponi di due misure più grandi, incazzata nera per non si sa bene cosa, era il solito approccio "simpatico" dell'adulto intelligente e "smart" di turno: "sorridi, dai, togliti quel muso, che la vita è bella!"

Ho visto "Jesus Camp"

Sì, l'ho fatto, e lo dico come una specie di confessione, come se avessi guardato qualcosa di osceno, come quando ammetti davanti a tutti di esserti messo le dita del naso o di esserti appena guardato qualcosa su youporn.

Vecchi giovani e giovani vecchi

Facciamola breve. Ho quasi 40 anni. In questi ultimi dieci anni, tra i 30 e i 40 appunto, ho sentito un sacco di cose vecchie dette da giovani e un sacco di cose giovani dette da persone che qualcuno chiamerebbe vecchi ma io, per la freschezza delle cose che dicono, non ci riesco proprio. Poi ci sono le cose vecchie dette dai Gggiovani, categoria difficile da spiegare. Proviamo a buttare giù una piccola lista.

Decalogo di (dis)educazione sessuale. Guida di Coniglietto Batuffoletto a TuSaiCosa

Adulti: se non volete somigliare al tizio del  video di Coniglietto Batuffoletto  leggete qui sotto. È passato un po' dai tempi in cui questo supplizio toccava a me, ma non mi sembra che le cose siano cambiate molto, almeno qui, nel nostro paese. Cos'è la sessualità se non la sfera più intima, complessa e personale di un individuo? Quello che chi vorrebbe educare spesso dimentica è che questo vale anche per ragazzi e bambini. Se non ho confidenza con un ragazzino, se non c'è un dialogo aperto, accettante, non giudicante e libero da inibizioni SEMPRE, se non c'è un rapporto in cui si è liberi di confidarsi se si vuole, o di non farlo se non si vuole, non posso pretendere di parlarci  di "TuSaiCosa" (per citare il nostro Coniglietto). Voi non raccontereste mai a vostro figlio cosa avete fatto l'altra notte col vostro compagno, o cosa avreste voglia di fare col vostro collega di lavoro. Dunque non potete pretendere che vostro figlio o vostra figl...

Principi azzurri, lupi e vampiri

Forse c'entra il fatto che si avvicina la fine dell'estate, ma mi sono buttata di nuovo tra le pagine di quel tormentone sdolcinato di Twilight e non riesco a farne a meno.

Pomeriggi d'inverno. Storie di periferia (seconda parte)

Ultimamente faccio un sogno ricorrente. Io che cammino su una strada non asfaltata, nella luce bassa e non troppo decisa di un pomeriggio invernale. La strada è lunga, bisogna svoltare più di una volta e ricordarsi bene gli incroci giusti. Intorno ci sono campi e vigne, sotto quella luce hanno qualcosa di bello, di dolce, ma non mi soffermo tanto a guardarli. Ho sempre un filo di ansia in gola: la sensazione di non potermi mai distrarre completamente, di dovermi guardare le spalle, di dover badare a me stessa.

Dall'altra parte del capolinea. Storie di periferia

Quando eravamo ragazzini non eravamo né meglio né peggio dei ragazzini di adesso. Forse c'era un insieme di cose, specialmente da noi in periferia, che ti faceva crescere con una specie di scorza, fatta di un qualcosa a metà tra l'ignoranza e l'ingenuità, del non conoscere tanti aspetti del mondo, e un po' invece di fin troppa realtà, che non si sentiva raccontare, ma più che altro si viveva. Ti mancavano sempre un po' di pezzi e perciò a una certa età a molti veniva uno sguardo tra il disincantato e il perplesso. Non so se fosse un bene o un male, ma era così. Un esempio tra tanti: noi per spostarci prendevamo l'autobus.

Scienziate da pannolino

Speravo tanto che almeno di quest'incubo ci fossimo liberati, invece succede ancora che rischi di strozzarti con la forchettata di spaghetti al sugo perché all'improvviso ti compare davanti agli occhi 'sta tipa poco più che diciottenne col camice aperto sul davanti per far vedere quanto è figa, il sorriso sull'ebete andante e di sottofondo il tormentone  "ogni mamma è una ricercatrice".

Chi butteremmo giù dal ponte

Davvero. Io lo dico onestamente, se fosse caduto qualcuno dei miei cari da quel ponte non mi sarebbe fregato niente di nessuno. Sarei incazzata nera e basta.

Trovatevi un hobby (e che non sia la nostra pancia)

La tentazione era forte. Sapevate che esistono bamboline di plastica dall'aria cattivella che raffigurano piccoli feti abortiti? O spillette a forma di piedini di neonato da attaccare sulla giacca, distribuiti con un sorriso da convinti attivisti "pro-life"?

Purity ball. Non aprite quelle...gambe!

Aho, che vi devo dire? In quest'epoca di nuovi oscurantismi, di nuovi medioevi, di cacce alle streghe, mi è toccato pure assistere, in un caldo giorno d'estate, ai dialoghi un po' sconnessi di un gruppo di ragazzine che parlavano di bandire shorts e panta-collant, di smettere di mostrare le spalle, di indossare pudiche  t-shirt "di salvataggio" sotto top e canottiere (temperatura dell'abitacolo dell'auto: 42°) e, sulla scia di questa preoccupante ondata di pudicizia, del nuovo (?) trend: la purezza, la gioia dell'aspettare e bla bla bla.

Mamme no-vax, un po' vegane e anche un po' terrapiattiste

Mamme, io vi amo. Se non altro perchè nel solo atto di partorire avete dimostrato un coraggio e una forza fisica che io forse non avrei. Oltre  che per la pazienza e la perseveranza con cui sopportate quei marmocchi sempre pieni di energie.

Bulli e pupe (mamme per niente informate e bambini sopravvissuti)

A volte la vita sembra difficilissima, composta da una serie di problemi infiniti, incastrati l'uno dentro l'altro come fossero una matrioska, da quando apri gli occhi a quando li richiudi e persino mentre dormi. A volte ti domandi veramente come farai a sopravvivere. Ma poi ti ricordi di essere sopravvissuto agli anni della scuola.

La difesa contro le forze oscure

In questi giorni (purtroppo) mi vengono spesso in mente le parole di due che considero tra i miei più grandi maestri. Sì, uno è Albus Silente. L'altro è il mio ex professore di lettere delle scuole medie, il carissimo professor Carlo Baiocco.

Fatelo per l'ItaGlia

Ok. Parliamo di questo nuovo e a dir poco inquietante spot della Chicco, quello sul "baby boom". Per tutti quelli che alle perplessità di molti hanno risposto con "fatevi una risata".

Dottore, chiami un dottore! (cit.)

Mo'... in mezzo a tutto questo gran parlare di vaccini, sarà pure stata una coincidenza. Ma ieri c'è stata una amena e rilassantissima puntata de "La casa nella prateria" in cui scoppiava un'epidemia di tifo.