Forse c'entra il fatto che si avvicina la fine dell'estate, ma mi sono buttata di nuovo tra le pagine di quel tormentone sdolcinato di Twilight e non riesco a farne a meno.
Troppo facile intuire, fin dalle prime righe, quanto la nostra Bella Swan sia dipinta abbastanza come un' inetta.
Così insignificante da aggrapparsi anima e corpo ad un vampiro antipatico e invadente come pochi al mondo.
Per dire, le nasconde la posta che non vuole che veda, la costringe a vestirsi come dice lui e ad andare al ballo di fine anno a cui lei non vuole andare.
Le dice, come se fosse suo padre, "no, adesso stai sveglia", "no, adesso dormi".
Io un manrovescio glie lo davo lo stesso, pure se era un vampiro, ma poi si sarebbe perso quell'alone romantico, diciamo così.
Un bel giorno poi lui decide (naturalmente senza interpellare lei) di sparire senza dare spiegazioni, anzi, per essere fiscali, dicendo una cazzata grossa come una casa.
Questo dopo giorni e giorni dei soliti pipponi da poeta maledetto:
"non sei tu-sono io, non voglio rovinarti la vita, staresti meglio senza di me ma non posso vivere senza di te"...
non sto a dilungarmi, tanto le abbiamo già sentite tutte (e di solito quel "non sei tu sono io" aveva un nome, un indirizzo, una taglia di reggiseno quasi sempre più grande della nostra).
Insomma, quel giorno, la nostra Bella cosa fa?
Dopo giorni di disperazione e di "io non sono niente senza di te" (ma anche no, ché secondo me ti è andata solo di lusso che si è levato dalle scatole) fa finalmente una cosa sensata: si mette a frequentare quei figaccioni degli uomini lupo, in particolare uno, tanto gentile e tanto disponibile.
Pure tu però, Bella, invece di friend-zonarlo e di cercare di approfittare di ogni momento libero per tentare il suicidio, potevi farci un pensierino un po' più serio, eh.
Almeno i primi tempi.
Perché poi esce fuori il problemino che pure quel ragazzone apparentemente normale di Jacob si trasforma in lupo mannaro.
Mo'... sì che ci voleva uno di quei bei discorsetti che ci facevano le nostre nonne:
"figlia mia, ma tutti tu te li pigli? Quattro ceffoni e la prossima volta cerca di portarcene a casa uno normale".
Scherzi a parte, e lasciando per un attimo stare la nostra adorabile ebete.
E noi, ragazze?
L'abbiamo capito che certi messaggi continuano a farci del male?
Che dobbiamo svegliarci?
Che è pericoloso metterci nei panni della principessina che ha sempre e costantemente bisogno di essere aiutata e protetta?
O pensare di aver bisogno a tutti, ma proprio a tutti i costi di un uomo?
Che è bello essere carine, sexy, gentili, disponibili, ma cessa di essere bello quando qualcuno inizia a pretenderlo?
O quando diventa un po' una moneta di scambio?
"Se sei così ti amerò".
"Se mi dai questo, ti proteggerò".
Che è pericolosissimo dipendere dalle richieste e dai desideri di qualcun altro e soprattutto che non ne abbiamo nessun bisogno?
Che è pericoloso insegnare alle bambine e alle ragazze che devono essere in un certo modo, che devono aderire ad un modello di bamboline-carine-indifese e fragiline?
Vogliamo rifletterci quando siamo in tempo o vogliamo aspettare la prossima notizia di cronaca?
Un fondo di verità queste storie fantastiche ce l'hanno: vampiri e lupi mannari all'inizio sembrano sempre tanto normali.
Certo, poi magari col tempo, un sospetto ci viene e ci diciamo "ma no, ma non lo farebbe mai, non mi morderebbe mai".
Bene, se il sospetto dovesse arrivare, intanto cominciamo a smettere di porgere il collo, di profumare tanto di "buono", di avere addosso quel profumino da vittime indifese e accondiscendenti, che tanto attira.
Mettiamoci in testa che "soprannaturali" possiamo essere pure noi, e forse già un po' lo siamo.
Mostriamo un po' i denti, usciamo dai panni di stuzzichini invitanti.
E appena vediamo che è il caso, mandiamo lupi, mostri e affini a farsi un bel giro.
Concludo con questa breve filastrocca e mi raccomando: in gamba, ragazze!
Quando la notte si fa più scura
chiamo il mio principe
non ho paura
poi quando scopro che mi ha presa in giro
mi guardo intorno
va bene anche un vampiro.
In fondo alla strada ci vive un lupo
me l'hanno detto:
ha un passato cupo.
Ma sono donna, che posso fare?
Certo da me non me la so cavare.
Per ogni maschio c'è la ricetta.
Basta soltanto che tu sia perfetta.
Voce gentile
sempre garbata,
dire che il fango è cioccolata.
China la testa
mostra un po' il collo.
Quel che é importante è trovare un pollo.
Metti il rossetto, le ciglia finte
inizia la fiaba
ma a fosche tinte.
Dì sempre sì
non dire di no
se sei carina, ti troverò.
Se un giorno voglio tu sia differente
continua il gioco,
non cambia niente.
Quando la notte si fa più scura
non rifiutarti.
Adesso hai paura?
Cambia un pochino
vienimi incontro
sii più gentile, non chiedermi sconto.
Se volessi una volta poi, dire "mai"
pensaci bene...
sarebbero guai.
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