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Le maledette strade della nostalgia

La nostalgia di quegli anni tra gli '80 e i '90 può essere disarmante. Impossibile capire per quali strade può insinuarsi dentro di noi. La voce di mio padre che commenta le cime imbiancate dei castelli romani è la stessa di mille anni fa, in quelle mattine. Quelle mattine in cui tutto il mondo era più solido di quello di adesso. Con quel rumorino di latte che bolliva e si appiccicava al tegame. Quasi sempre dimenticato, mentre ti infilavi sotto i pantaloni quelle calze di filanca elettriche che sfregavano contro la pelle e ti facevi "il ciuffo" con una spruzzata di lacca.
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Smettiamola di prendercela con lo smartphone

Tra le tante piaghe sociali del nostro tempo una di quelle che mi fanno più impazzire è il classico post dell' outsider di turno. Quello convinto di essere riuscito finalmente a scoprire e a denunciare, con grande originalità, il male del secolo.

Tra maschilismo e senso di colpa. La discutibile etica dei movimenti "etici"

Perché adesso? Perché oggi e non dieci anni fa? Perché adesso, in questo clima di paure, di nuovi fascismi, di timore delle libertà individuali, della diversità, si sente tanto il bisogno di affiggere manifesti, di proporre mozioni contro la 194, di fondare campagne politiche su programmi anti-abortisti? Di ricordare alla donna il suo presunto, "unico e sacrosanto" ruolo di madre? Su questo ci sarebbe già molto da riflettere, sta di fatto che così è: i cosiddetti movimenti "pro-vita" o "pro-life", se avete mire internazionalistiche, imperversano peggio della gramigna ai margini delle strade.

Quando una luce si spegne

Poco fa ho scritto qualcosa su Halloween. Questo è di fatto il periodo in cui le giornate di accorciano. Potrei essere polemica e scrivere di nuovo che nelle nostre fobie di adulti vorremmo impedire ai nostri bambini di accendere delle candeline e metterle in una zucca per illuminare queste notti con i loro festeggiamenti, per esorcizzare con un sorriso e un brivido le paure, ma non lo farò.

Il sano horror della nonna. Halloween, pomeriggi di pioggia e racconti intorno al fuoco

Nei pomeriggi autunnali, quando il sole tramonta presto, c'è un'atmosfera intima e silenziosa a casa mia. Nel mio piccolo studio, in cui lavoro con i bimbi, la luce è accesa. Stiamo seduti insieme, coloriamo. Spesso, in questo periodo, mi chiedono di disegnare per loro la "zucca di halloween".

After di Anna Todd. Cosa avrà voluto dire?

Questa saga l'hanno recensita cani e porci. Non so se merita tanto. Forse no. Finché vogliamo dire che è un romanzetto per adolescenti, ok. Se poi però vogliamo definirlo "capolavoro" o giù di lì, fermiamoci un attimo.

Apologia del pensiero negativo

Stiamo diventando sempre più inetti dal punto di vista emozionale. Non sappiamo più vivere. Una delle cose che mi faceva più rabbia quando ero ragazzina, avvolta in felponi di due misure più grandi, incazzata nera per non si sa bene cosa, era il solito approccio "simpatico" dell'adulto intelligente e "smart" di turno: "sorridi, dai, togliti quel muso, che la vita è bella!"