Questa saga l'hanno recensita cani e porci.
Non so se merita tanto.
Forse no.Finché vogliamo dire che è un romanzetto per adolescenti, ok.
Se poi però vogliamo definirlo "capolavoro" o giù di lì, fermiamoci un attimo.
Ho buttato (o forse no, non ne sono sicura) 'sti 9,90 € comunque, e quindi dico la mia.
Mi sembra che ci stiamo un po' perdendo tra due estremi: quelli che si fanno prendere i turbamenti e demonizzano come se fossero portatori del male certi fenomeni (After, 50 sfumature di grigio etc...) per il fatto che parlano di sesso in modo abbastanza esplicito e quelli che vorrebbero farne la grande trovata del secolo o il grande capolavoro perché parlano di sesso in modo esplicito.
Allora: no.
Chiariamo subito: forse l'unica trovata è stata quella di inserire un po' più di realismo (neanche tanto) in ambiti che di solito viaggiano tra la favoletta di pubblico consumo e il romanzetto rosa.
Ma no, non si toccano questi temi poi così nuovi e scabrosi.
Si parla piuttosto di cose vecchie come il cucco e neanche benissimo.
'Ste cose sono trattate molto meglio in ambiti letterari specifici.
Quindi sì, infilare roba un pizzico più erotica in "letteratura"/cinema da due soldi è una trovata, ma innanzitutto a livello commerciale.
Il risultato sono 'sti ibridi zeppi di luoghi comuni, con qualche scena di sesso di discreto livello qua e là.
Ma veniamo ad After.
In questo caso specifico, rivolgendosi ad adolescenti, la ricchezza di particolari delle scene erotiche, quasi didascalica, con tanto di lezione pratica su come si infila un preservativo e descrizione di pensieri e stati d'animo dei protagonisti la trovo forse l'unica parte lodevole, che conferisce un qualche merito al romanzo e che giustificherebbe la spesa dei 9,90 € nel caso voleste regalarlo a vostro figlio/nipote/figlio del vicino di casa.
Si salva pure abbastanza la scrittura semplice e colloquiale, sempre se vogliamo inserirlo tra la "letteratura" tra virgolette, un po' un harmony junior, va.
Per il resto, boh.
Ci ho provato intensamente, ma una domanda che rivolgerei volentieri alla Todd mi resta tra i denti.
Cosa avrà voluto dire?
Ok.
La storia del bello e dannato che viene redento dall'amore della ragazza bella, ingenua e un po' crocerossina.
E vabbè, ci sta, non facciamo subito i cinici.
Poi però, dopo una ventina di pagine, diventa un po' difficile distinguere il limite tra ingenua/crocerossina e rimbambita, come pure quello tra bello e dannato e pazzo/criminale.
Volevi dirci che in fondo l'amore è una cosa meravigliosa e alla fine il dannato si salva?
No, perché, cara Anna, al ventisettesimo "dammi un'altra possibilità e cambierò" noi ci stavamo pure credendo.
E lei gli da la possibilità, e lui un po' cambia etc. etc.
Però poi alla quarantaquattresima volta, quando lui cambia, poi non cambia, poi fa sceneggiate degne dei migliori narcisisti patologici, stalker, serial killer e dissociati mentali degni di questi nomi, noi un po' smettiamo di crederci.
Poi però tu gli fai dire un altro "dammi una possibilità" con un ritmo narrativo che rincoglionisce pure chi ci si sta mettendo davvero con impegno, a cercare di capire dove vuoi andare a parare.
Vabbè, alla fine si capirà, no?
Beh, non proprio...la musica non è che cambia poi molto.
Il problema è anche un po' il fatto che 'sto teatrino va avanti per più di quattrocento pagine.
Insomma, per capire se questo si redime e quest'altra può smetterla di recitare un ruolo a metà tra la crocerossina/confidente e la bambolina svuota... puntini-puntini, mi stai dicendo, in poche parole, che devo acquistare per forza il secondo volume?
Che poi appunto, forse c'è anche un po' da dire, a quelli che si fanno venire i turbamenti perché 'sto libro rivolto a ragazzini parla di sesso, che se proprio dobbiamo, io me li farei venire piuttosto per come 'sta ragazza ne esce.
Non proprio dignitosamente.
Un po' a zerbino.
Ce n'era proprio bisogno? Di un'immagine così, ai limiti della vittima sacrificale, in questo clima di femminicidi a sprazzi, diffusi un po' qua e un po' là?
Non ne sono convinta.
Ma veniamo a un altro aspetto abbastanza controverso.
Allora.
Ci hai voluto fare il pippone sull'amore libero che rompe gli schemi.
Ok.
Lo hai fatto pure rocambolesco e abbiamo provato a seguirti, sorbendoci 'ste montagne russe per quattrocento pagine.
Poi però, prima ci dici che dobbiamo essere ribelli: e l'amore libero, e i tatuaggi, e di qua e di là e poi non perdi occasione per occhieggiare all' "America-bene".
Alla prima possibilità fai infilare ai nostri "ribelli" protagonisti un vestitino elegante e una cravatta e li infili in una serie di situazioni dense di stereotipi, i più melensi e i più gretti possibili.
Un po' del tipo: "diventeremo tutti una grande famiglia ricca e felice con tanti bambini" e "l'America è una terra meravigliosa che premia chi fa il bravo".
E l'invito al matrimonio, e la brava ragazza che fa lo stage ed è incredibilmente capace e lavoratrice e tutti la applaudono, e la raccomandazione del pezzo-grosso di famiglia, e tutte le famigliole che si riconciliano in quattro e quattr'otto liquidando con quattro sorrisi decenni di tragedie agghiaccianti, e la nonna, e due cuori e una capanna, e addirittura, buttato qua e là, nell'euforia generale dei parenti brilli, un bel: "quando ci fate un nipotino?" (a diciott'anni???).
Non parliamo poi di quando i genitori del ragazzo/mostro, sorvolando volutamente sul fatto che il loro pargolo sta facendo passare a quella poveraccia le pene dell'inferno, la ringraziano perché "ha fatto davvero del bene alla loro famiglia".
Già, con la quale ha parlato tre volte in croce.
Sì, sì, certo.
Che poi, chissenefrega che il loro figlio è uno psicopatico e le rovina la vita. L'importante è che la polla di turno ci sia cascata e lo riporti sulla retta via.
Dove, Anna, ci hai fatto capire che "retta via" sta, nella tua testa, per famiglia, cravatta, lavoro, figli.
Ma sì!
Ogni scarrafone è bello a mamma sua.
Beh, cara mia, qui proprio meriti che ce lo chiediamo di nuovo.
Cosa avrà voluto dire?
Io adesso non lo so se comprare 'sto secondo volume.
Se devi rifare 'sto tira e molla sinceramente, Annina cara, sarei un po' indecisa.
Anche perché comincia a fare freschetto e con 9,90 € una bella sciarpa dai cinesi ci viene di sicuro.
non conosco né ho mai sentito parlare di questo libro (ma io sto alla letteratura come un coniglio sta alle gare di nuoto) però mi sono divertita a leggere questa recensione e trovo azzeccata la riflessione di fondo che credo verta su questo, l'amore ha bisogno di essere raccontato e vissuto, ma ha bisogno di stereotipi? un abbraccio
RispondiEliminaHai centrato in poche parole quello che volevo dire, siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
EliminaCom'è la storia del coniglio alle gare di nuoto? :D :D
Un abbraccio.