Perché adesso? Perché oggi e non dieci anni fa? Perché adesso, in questo clima di paure, di nuovi fascismi, di timore delle libertà individuali, della diversità, si sente tanto il bisogno di affiggere manifesti, di proporre mozioni contro la 194, di fondare campagne politiche su programmi anti-abortisti? Di ricordare alla donna il suo presunto, "unico e sacrosanto" ruolo di madre? Su questo ci sarebbe già molto da riflettere, sta di fatto che così è: i cosiddetti movimenti "pro-vita" o "pro-life", se avete mire internazionalistiche, imperversano peggio della gramigna ai margini delle strade.
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni